Cosa c’è sotto i sottotitoli

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Le nostre vite sono ormai fortemente scandite dall’uscita di serie tv: ci alterniamo tra la agognante attesa per la nuova stagione di una serie e il binge watching frenetico di quei pochi episodi che abbiamo a disposizione. Non è più come una volta, quando vedevamo gli episodi rilasciati una volta a settimana alla televisione. L’avvento delle piattaforme di streaming ha sicuramente scombussolato le carte in tavola, e di conseguenza l’industria audiovisiva ha subito un cambiamento significativo.

Una volta, per esempio, il concetto di “sottotitolazione” era molto raro e di nicchia. Era qualcosa relegato alla famosa pagina 777 del televideo. I sottotitoli della RAI in giallo col fondo nero, che servivano a chi effettivamente non sente e che permetteva a queste persone di fruire di quei contenuti. Chiaramente, la produzione del solo doppiaggio comportava tempi tecnici più lunghi: passava molto tempo tra la messa in onda della serie originale e quella italiana. E così spopolava il fenomeno dei free subtitle, traduttori volontari che si adoperavano in fretta e furia per poter mettere a disposizione il contenuto, se non doppiato, almeno sottotitolato. La qualità non era sempre eccellente, ma l’obiettivo, il cui valore etico morale non giudichiamo in questa sede, era quello di dare la possibilità di poter usufruire del contenuto tramite un compromesso.

La situazione al giorno d’oggi è cambiata notevolmente. Le piattaforme di streaming permettono di avere tutto a disposizione subito: siamo passati da vedere due episodi in una settimana a guardare una serie tv in un giorno solo. Questo ribalta le dinamiche del “dietro le quinte” e pone nuove sfide a chi deve mettere a disposizione tutti questi contenuti. Non è una sfida semplice: ci sono numerose recensioni che criticano e danno un giudizio delle serie tv, analizzandone la trama e la regia. Più raramente si prova a capire cosa c’è dietro la realizzazione di una serie tv o quali possono essere le difficoltà della traduzione e dell’adattamento interlinguistico. Ci immaginiamo anche che ci siano differenze tra la creazione dei sottotitoli e l’adattamento per il doppiaggio: è facile notare che non sono sempre disponibili entrambe le possibilità per un film su Netflix, ad esempio. Ci arrabbiamo quando siamo alla terza stagione di una serie composta da 6, 7 stagioni e compare all’improvviso la notifica: “Questo contenuto verrà presto rimosso”. Perché? Cosa spinge Netflix a scegliere una serie o un’altra? E come mai, infine, dobbiamo patire per mesi e mesi, nella lunga, logorante attesa di sapere cosa succederà nella prossima stagione, quando sappiamo che magari questa stessa stagione è già stata mandata in onda in originale? Il pericolo dello spoiler, su internet, è quindi a portata di click. Cerchiamo di far luce a proposito di tutto ciò nel prossimo episodio.