Language challenge: svedese e svizzero tedesco. Estremo Nord vs. estremo Sud.

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Ed eccoci ora al nostro quarto appuntamento per la serie Language Challenge. Faremo un esperimento interculturale ancora più audace. Testeremo l’intercomprensione tra le due estreme periferie del mondo germanico: Scandinavia e Svizzera, separate da un migliaio di chilometri in cui la lingua prevalente è il tedesco standard, e scopriremo qualche sorprendente affinità.

Séan non ha mai studiato lo Svedese, Andrea non sa nulla di svizzero tedesco: riusciranno a capirsi almeno a un livello minimo per comunicare? Non perdetevi il nuovo video appena caricato su Youtube.

Spoiler alert: nel video si sono capiti davvero (e onestamente, non sappiamo nemmeno noi come!)

I dialetti svizzero-tedeschi fanno parte del gruppo dialettale alemannico, che condivide con il tedesco standard la seconda rotazione consonantica (il fenomeno fonetico per cui abbiamo two in inglese, t in svedese, twee in olandese ma zwei in tedesco standard), preservando però situazioni più antiche nel vocalismo: es., Haus (casa) in tedesco standard con lo sviluppo di un dittongo, ma hus/huus sia in svedese, sia in svizzero tedesco. Si tratta di un fenomeno noto e ben documentato in glottologia: in un continuum linguistico, le innovazioni partono spesso dal centro e non sempre raggiungono le periferie, dove si conservano invece forme più arcaiche, talvolta identiche anche a grande distanza geografica.

E dopo questa breve lezioncina di linguistica diacronica … Buona visione!